La scannerizzazione intraorale digitale: L’impronta tradizionale non serve più!

Come sarà la vita quotidiana per il dentista dei prossimi anni? Senza andare ad immaginare un futuro lontano, basta proiettarsi in avanti solo di due o tre anni per trovarsi di fronte una realtà quasi certamente assai diversa da quella attuale.
Odontoiatri e odontotecnici stanno infatti vivendo una fase di profonda trasformazione sulla spinta di evoluzioni teconlogiche digitali.

Come in ogni fase di trasformazione, quelle che appaiono come grandi sfide sono anche delle occasioni di rinnovamento.
La possibilità di usare strumenti digitali per una parte ormai cospicua delle attività di un dentista cambia molto le prospettive anche del lavoro quotidiano: dalla pianificazione precisa e tutta virtuale delle varie tappe di un percorso terapeutico alla formazione del paziente, che deve essere sempre più informato.
Gli strumenti e le produzioni digitali permettono di lavorare con maggiore precisione e di dare ai pazienti risultati di qualità, oltretutto sempre più su misura delle loro esigenze e aspettative.

Partendo da una scansione intraorale è possibile oggi arrivare velocemente alla produzione per stampa 3D di dispositivi assolutamente personalizzati: il lato più evidente nella trasformazione digitale è la “conversione” dall’analogico al digitale di molte procedure e attività odontoiatriche.

Il tema più in evidenza oggi è logicamente quello del Digital Workflow: il flusso di lavoro digitale che stà cambiando profondamente la concezione e l’organizzazione dei piani di trattamento dentistico.

Lo scanner endorale permette ad esempio di ricostruire in modo digitale la bocca del paziente e passare subito queste informazioni al laboratorio odontotecnico, che con un software dedicato potrà progettare un manufatto virtuale che sarà poi realizzato fisicamente. E’ vero che l’acquisizione via scanner porta in primo luogo a creare un oggetto tridimensionale virtuale, ma su questo il professionista può fare tutte le operazioni necessarie prima di creare realmente il manufatto per il paziente, accorciando tutti i tempi di lavoro.

 

Ad oggi è possibile scansionare un’arcata intera senza avere un modello fisico e soprattutto senza prendere l’impronta con le paste tradizionali, il tutto a vantaggio del paziente che potrà così evitare manovre invasive per la presa dell’impronta.
Grazie all’impronta digitale realizzata dallo scanner il paziente gode di una presa delle impronte rapida e comoda: scompaiono di fatto i fastidi che sino a ieri si lamentavano per la spiacevole esperienza di affondare i denti in una pasta e aspettare diversi minuti prima di poterla togliere e per i disturbi connessi al riflesso del vomito.

L’odontoiatria digitale però non si concretizza unicamente nel flusso digitale, tocca anche altri ambiti molto diversi tra loro. Pensiamo ad esempio alla concezione e alla produzione di nuovi materiali. L’evoluzione dei materiali sicuramente influisce e influirà sulle tecnologie presenti negli studi odontoiatrici. Man mano che vengono sviluppati nuovi materiali questi faranno si che una determinata protesi possa essere prodotta in un certo modo piuttosto che in un altro al fine di miglirare la resa estetica e funzinale del dispositivo protesico.